Da oggi la messa alla prova anche nella nostra Caritas

Aderendo alla convenzione tra Ministero della Giustizia e Caritas Italiana del 14 novembre 2019, la Caritas diocesana di Gaeta ha dato la propria disponibilità ad accogliere gli imputati che hanno richiesto la sospensione del procedimento penale con la messa alla prova. Si tratta di un procedimento speciale che permette all’imputato di estinguere il proprio reato attraverso lo svolgimento di attività che abbiano un’utilità sociale e che gli consentano di attuare condotte riparative, oltre che di risarcimento del danno e di mediazione con la vittima del reato.

La nostra Caritas diocesana apre a questa possibilità nell’idea che la persona possa rielaborare la propria condotta deviante e acquisire consapevolezza del valore sociale della stessa azione restitutiva. Si ritiene che proprio attraverso questa assunzione di responsabilità oltre che con la promozione di comportamenti virtuosi si possa realizzare quella “prevalente funzione pedagogica”, uno dei pilastri su cui si fonda l’intero operato della Caritas.

Potranno fare richiesta per la “messa alla prova” esclusivamente le persone che hanno commesso un reato punito con pena pecuniaria, con pena detentiva fino a quattro anni o che rientra fra quelli previsti dall’art. 550, comma 2, c.p.p. A rappresentare il tramite tra gli imputati, la Caritas diocesana e il Giudice competente sarà l’UEPE (Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna), che favorirà i contatti e monitorerà l’andamento dei procedimenti.

Per quanto riguarda lo specifico della nostra realtà diocesana le persone che dopo averne fatto richiesta saranno ritenute idonee, potranno svolgere il loro lavoro presso strutture e progetti dislocati nel territorio diocesano. Per tutta la sua durata un referente individuato da Caritas diocesana seguirà l’andamento del percorso individuale come figura di supporto e accompagnamento.