Parte l’Orientamento Attivo al Lavoro

Già da qualche tempo la Caritas Diocesana si sta attivando per quella che si potrebbe definire una “nuova fantasia della carità” che, superando la logica (pur necessaria) dell’assistenza, volge lo sguardo oltre, verso la riabilitazione delle persone all’utilizzo delle proprie risorse e ad essere concretamente protagonisti della propria vita. Una scelta forte, decisa, finanche caparbia, basata sulla convinzione condivisa con gli esperti dell’ambito della salute che il benessere dell’uomo passa necessariamente attraverso l’esperienza del sentirsi artefice del proprio stare bene, del proprio destino, di averne un certo grado di controllo piuttosto che subirlo nell’impotenza.

E’ in questa direzione che è stato realizzato il progetto CARITerre, conclusosi proprio in questi giorni, che attraverso l’Agricoltura Sociale ha dato la possibilità a decine di persone in difficoltà di sperimentarsi in corsi di formazione e in tirocini formativi retribuiti, attivando delle nuove competenze o riattivandole laddove già presenti, creando in ogni caso presupposti utili a un reale inserimento lavorativo. La soddisfazione dei partecipanti, ampiamente condivisa con le figure professionali coinvolte (educatori, psicologi, ecc.) nel progetto, è stata la più concreta testimonianza della bontà della direzione intrapresa e lo stimolo a continuare su questa strada.

“Il lavoro nobilita l’uomo”, recita una nota massima, ma anche altro: gli consente di provvedere ai propri bisogni primari, di utilizzare il proprio tempo in modo utile a sé stessi e di mettere le proprie abilità personali al servizio degli altri. In continuità con quelle già intraprese, proprio in queste settimane la Caritas Diocesana, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Viandanza, sta dando il via a una nuova iniziativa che può essere considerata, in qualche misura, la naturale evoluzione di CARITerre: il nome del progetto è Or.A. (Orientamento Attivo al Lavoro) e l’obiettivo, forse ancora più ambizioso, è quello di offrire l’opportunità a 20 persone di effettuare tirocini di inserimento lavorativo in alcune aziende del nostro territorio. Una rete, insomma, che vede coinvolti diversi soggetti del terzo settore ma (ed è questa la grande novità) anche del settore primario e secondario, creando in questo modo un filo diretto con il mondo produttivo e un coinvolgimento concreto nelle attività lavorative. Anche in questo caso i tirocini saranno retribuiti e per ogni partecipante verrà elaborato un Piano individuale di inclusione attiva da parte di un’equipe di professionisti che seguiranno l’evoluzione personale durante l’intero processo in cui sarà inserita la persona: dall’accoglienza iniziale, alla formazione specifica, fino al tirocinio vero e proprio.

Per le persone interessate e per le aziende che volessero proporsi per i tirocini è possibile connettersi a caritasgaeta.it e visitare la sezione progetti.