Il progetto Or.A. non si ferma, anzi rilancia!

L’avvio del progetto

Lo scorso febbraio la Caritas diocesana ha dato il via a Or.A. (Orientamento Attivo al lavoro), un ambizioso progetto di inclusione socio-lavorativa rivolto a giovani e adulti che vivono nel nostro territorio e che prevede la possibilità di svolgere tirocini formativi retribuiti presso aziende locali.

 

Gli imprevisti

Il tempo di partire con i primi colloqui conoscitivi con le persone che avevano fatto domanda e arriva l’impietosa diffusione del CoVid con le relative limitazioni sociali che ben conosciamo. Non c’è stata altra possibilità che fermarsi e attendere di poter ripartire in sicurezza. Intanto però, nei due mesi di pausa forzata, sono subito stati chiari due punti: che la pandemia avrebbe di lì a poco aggravato la già difficile situazione occupazionale e che tutto ciò si sarebbe protratto nel lungo termine. Bisognava allora dare un ulteriore slancio al progetto rimodulandolo e offrendo un aiuto ancora più efficace e adeguato ai cambiamenti in corso.

 

Il rilancio del progetto

Così, nel mese di maggio è stato deciso di aumentare il numero di tirocini previsti passando da venti a trenta e di ripensare il progetto stesso rendendolo un’attività stabile e continuativa che andasse ben oltre i dodici mesi stabiliti in prima battuta. Seppure tra tante difficoltà, grazie anche al prezioso contributo delle parrocchie che hanno il delicato compito di intercettare le situazioni di disagio, si è ripartiti con nuove motivazioni e con rinnovata determinazione.

 

Lo stato attuale

Gli operatori e le diverse figure professionali coinvolte stanno lavorando su tutti gli ambiti previsti e in particolare alla realizzazione degli incontri formativi, di tutoraggio e di sostegno psicologico. Anche le realtà produttive cominciano a dimostrare il loro interesse per l’iniziativa e a cogliere come questa possa essere un’opportunità certo per chi cerca lavoro, ma anche per le aziende stesse che così possono contare su ulteriore forza lavoro nel delicato compito di rilanciare le attività in questo difficile momento. Ad oggi sono 25 le persone che hanno fatto domanda di partecipazione, con una distribuzione equa tra maschi e femmine e un’età media di 35,95 anni.